Rivista “IL CANE” articolo di Elisabetta Panchetti Novembre 1998
Una visita cinese: Fido che dice?
In genere tutto fila liscio anche perché la terapia è assolutamente indolore
Da qualche tempo Tiffany accusava alcuni problemi nel camminare. Fare la consueta passeggiata era diventato per lei un vero inferno, zoppicava vistosamente e desiderava davvero trovare una soluzione al suo problema. Così un bel giorno decise di sua spontanea volontà, e con fare sottomesso, di sdraiarsi sul lettino del suo amico medico che da sempre e in ogni occasione gli stava vicino. Fu il suo sguardo a parlare, più eloquente di qualsiasi parola: «Fai di me quello che vuoi, ma ti prego guariscimi!». «Vuoi che ti metta gli aghi?» Rispose il dottore. Il malato rimase immobile, così con un po’ di ironia, l’agopuntore iniziò la sua seduta di «medicina alternativa» rivolta a quell’amico tanto intraprendente e fiducioso che si sentì da subito più rilassato, stranamente tranquillissimo, in uno stato quasi di torpore. Alla fine il paziente si alzò dal lettino, il dolore era veramente sparito; ora poteva camminare e correre senza problemi. Con devozione saltò in braccio al dottore e scodinzolando dalla gioia gli stampò una bella leccata in faccia.
Tiffany era un bel cocker dal colore bianco e nero di proprietà di quel medico. Questa scena si è svolta circa quindici anni fa (n. 1983) e i due protagonisti oggi non ci sono più. ma di questo episodio si ricorda bene la signora Gisella Cracolici. moglie di quel dottore che per volere del suo affezionatissimo quattro zampe sperimentò con successo l’agopuntura sul cane.
Curare gli animali, domestici e non con metodi naturali è però una pratica molto antica: in Cina i primi trattamenti di agopuntura tradizionale risalgono addirittura alla «Dinastia Shang». nel 1776 a.c. Il primo medico veterinario agopuntore a tempo pieno fu Shun Yang (480 a.c.). considerato il padre della medicina veterinaria cinese.
La Scuola di Agopuntura Tradizionale della città di Firenze, fondata una ventina di anni fa dal dottor Nello Cracolici, al quale è succeduto il figlio Franco. ha istituito da un paio di stagioni un corso triennale di agopuntura veterinaria, teorico e pratico, riservato esclusivamente ai medici veterinari. II corso è unico in Italia e non si trovano scuole di pari livello neppure in Europa. dove si possono frequentare solo dei singoli stages. Un corrispettivo si può trovare invece negli Stati Uniti. Dove l’IVAS (lnternational Veterinary Acupuncture Society), fondata nel 1974, organizza corsi periodici presso università e scuole private.
«L’ agopuntura sul cane è del tutto simile a quella che viene praticata sugli umani. utilizza le stesse tecniche, quelle dei meridiani, e gli stessi materiali spiega la dottoressa Francesca Ambrosiani, coordinatrice deIl’aspetto veterinario della Scuola di Agopuntura – da qualche tempo la medicina cinese sta suscitando un notevole interesse anche nel nostro settore, gli iscritti alla scuola sono infatti in continuo aumento. Sicuramente l’attrazione per le filosofie e per le medicine orientali, in contrapposizione alla materialistica pratica ambulatoriale, spinge i veterinari ad ampliare i propri orizzonti, alla ricerca di sistemi alternativi o complementari che permettano di instaurare con il paziente un rapporto più dolce e diretto di quanto la medicina moderna possa offrire».
Quali sono i vantaggi che si possono riscontrare nell’utilizzo dell’agopuntura applicata al cane?
«Gli animali e i cani in particolare sono estremamente recettivi ai trattamenti agopunturali ed i successi terapeutici sono ampiamente dimostrati. Spesso però si ricorre alla medicina cosiddetta “olistica”, solo in casi di patologie refrattarie o recidivanti alle terapie classiche. Inoltre, sebbene questa pratica non sia né dolorosa né traumatica, le sedute devono essere organizzate, a differenza di quanto avviene nella medicina umana, considerando le differenze sostanziali dei pazienti in base alla loro specie, mole, all’aggressività dei singoli soggetti ed infine alla pazienza degli stessi a sottoporsi alle sedute».
Ci sono delle premesse per iniziare le applicazioni?
«Si parte con una visita iniziale che dura un’ora e mezzo circa. Si procede con un’analisi tradizionale e poi si passa alla visita cinese che si basa sull’osservazione: i colori delle mucose, della lingua, l’esame della pelle, la voce, gli odori, il carattere, l’espressione del muso, i polsi (che si sentono dall’arteria femorale). Dai polsi si percepiscono la vitalità del soggetto e l’energia superficiale e profonda di organi e visceri.
L’agopuntura non è dolorosa e non ha effetti collaterali, è preventiva e viene effettuata in cicli di circa 5/6 sedute, a seconda dell’affezione, della durata di mezz’ora ciascuna. Si possono utilizzare aghi in argento, oro, leghe particolari, tutti materiali sterilizzabili, oppure aghi usa e getta. Per molti animali si usa anche la Moxa, che sprigiona calore nella combustione e si applica sui punti dell’agopuntura attraverso una pianta, l’artemisia, che ha un effetto tonificante e vitalizzante».
Per quali patologie è consigliata l’agopuntura veterinaria?
«Le sue possibilità terapeutiche sono situate in campo analgesico, sedativo, antinfiammatorio, immunologico, energetico. È stata impiegata con successo nella terapia di affezioni locomotorie, displasie, artriti, artrosi. Le affezioni cutanee e gastroenteriche trovano un valido sussidio, così come le gravidanze immaginarie e gli stati dismetabolici fino all’induzione del parto e all’analgesia chirurgica. che usata con i comuni farmaci ne potenzia l’azione e ne riduce l’utilizzo in eccesso. Sul carattere ha un effetto equilibrante, si usa sui cani aggressivi. paurosi. collerici o introversi. Nei cuccioli può servire per rinforzare la struttura ossea. per facilitare l’assorbimento del calcio, e in certi casi può avere anche un’ azione immunostimolante. Per la femmina che allatta serve a stimolare la produzione del latte. Sempre utilizzata come medicina complementare si possono ottenere dei validi risultati anche sul diabete, qui serve da aiuto per arrivare più velocemente a standardizzare il dosaggio dell’ insulina».
A chi ci si deve rivolgere per far curare il nostro cane con la medicina tradizionale cinese?
«Sicuramente a medici
veterinari di comprovata esperienza. Dato che queste medicine alternative non sono ancora riconosciute e mancano di una reale legislazione e tutela, è possibile imbattersi in persone impreparate che si improvvisano agopuntori. La preparazione per la pratica di questa disciplina richiede invece anni di studio in scuole serie ed organizzate. Per sapere a quale veterinario rivolgersi nella propria regione è consigliato contattare la nostra scuola».
Scuola di Agopuntura Tradizionale della Città di Firenze Via di Sorffiano 202 – 50143 Firenze – tel. 055/704172 ****
***questo indirizzo non è più valido la scuola si è trasferita in Via San Giusto n. 2 Tel. 055/704172****
AGOPUNTURA VETERINARIA
Come nasce la scuola di agopuntura in italia
Nel 1983, il Dott. Nello Cracolici, in seguito all’episodio avuto con il suo cane Tiffany, decise di aprire il primo corso in Italia di agopuntura veterinaria. Per realizzare questo progetto si accordò in Francia con il Dr. Melin, allora Presidente dell’associazione degli agopuntori veterinari francesi.
Nonostante il grande entusiasmo e l’impegno per questa nuova impresa, ci si rese presto conto che i tempi erano prematuri e che i veterinari italiani non erano ancora pronti a prendere in considerazione le potenzialità della medicina alternativa applicata agli animali.
Per quell’anno quindi, venne presa la decisione di non istituire i corsi di agopuntura veterinaria.
Tuttavia, pochi ostinati medici veterinari, in accordo con la scuola, decisero di frequentare contemporaneamente il corso di agopuntura umana a Firenze e il corso di agopuntura veterinaria in Francia. Uno di questi brillanti medici, la Dottoressa Francesca Ambrosini (nella foto in alto), divenne in seguito la coordinatrice del primo corso completo di Agopuntura Veterinaria istituito dalla scuola di Agopuntura Tradizionale della Città di Firenze.
Da allora, hanno prestato alla scuola la loro esperienza in veste di insegnanti la Dottoressa cinese Ann-si Li (nella foto in basso) e la spagnola Marita Casasola (nella foto a sinistra in una lezione presso la nostra scuola con un furetto) nota in tutta Europa nonché autrice di numerosi libri.
Marita Casasola Ann-si Li
Con loro contributo salì la qualità dei corsi e la scuola si fece presto più forte.
Numerose le trasmissioni televisive (di recente GEO & GEO), le riviste, i giornali che puntarono l’attenzione su di noi.
Da allora l’attenzione non è più calata. Nel tempo sono state molte le conferme e le gratificazioni che si sono succedute: molti veterinari esercitano ormai l’agopuntura su territorio italiano con grandi risultati; nel 2001 la scuola è stata invitata all’Università di Pisa per tenere un seminario dal titolo “L’agopuntura in medicina veterinaria: approccio teorico pratico”.