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Agopuntura Tradizionale Cinese e Riflessoterapia in Medicina Veterinaria: storia, evoluzione e diffusione in Occidente.

La medicina tradizionale cinese ha da tempo suscitato un grande interesse sia in medicina umana che veterinaria, in tutto il mondo Occidentale.

L’attrazione per le filosofie e per le medicine Orientali, in contrapposizione alla materialistica pratica ambulatoriale che si è andata purtroppo consolidando negli anni recenti nella cura degli animali, spinge i veterinari ad ampliare i propri orizzonti alla ricerca di sistemi alternativi o complementari che permettono di instaurare un rapporto con il paziente più dolce e singolare di quanto offra la medicina moderna.

Le origini dell’agopuntura veterinaria si perdono nella storia dell’umanità e risalgono alle radici stesse del pensiero cinese.

 

Il testo classico di medicina agopunturale cinese, il “Nei Ching” (The Yellow Emperior’s Classic of Internal medicine) fu pubblicato non più tardi del 220 D.C., testimoniando la conoscenza di questa tecnica già in quel tempo.

Importanti scoperte archeologiche nel nord della Cina, risalenti al periodo Neolitico (40-21 secoli A.C.) dimostrano l’uso di pietre finemente lavorate, bambù, ossa e fuoco come primi strumenti tecnici di stimolazione di punti agopunturale nell’uomo.

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I primi trattamenti di agopuntura tradizionale cinse negli animali, risalgono alla “Dinastia Shang”, 1766 A.C. 1122 D.C. durante il quale soltanto i guaritori (figure religiose del tempo) conosciuti dalla bibliografia internazionale come “horse priest” potevano placare le divinità maligne che si impossessavano del paziente, causandone la malattia.

Resti di incisioni su corazza di tartaruga ritrovati in Cina e risalenti a questo periodo, riportano la descrizione di 36 malattie trattate con strumenti pungenti e materiale incandescente a testimoniare l’apllicazione della tecnica di agopuntura e di moxibustione come tecniche guaritrici e divinatorie nell’uomo e negli animali.

Il primo medico veterinario appartenente a questo periodo fu il cinese Chao Fu, la ciu opera professionale è descritta in testi classici di leggende di guerrieri cinesi, di testi antichi di sotria classica ed in un testo di veterinaria dell’imporoo Mu Huang (947 A.C. – 928 A.C.) durante cioè la “Dinastia Chou” (1122 A.C – 222 A.C.).

In questo periodo l’evoluzione tecnologia portò alla costruzione di veri e propri aghi in ferro sottile e come è ricordato nel Nei Ching, “con l’uso di sottili aghi metallici, veleni, droghe e pietre focaie diventano obsoleti”.

Durante questo periodo (403 A.C. – 221 A.C.) iniziò la compilazione di due dei più importanti testi di medicina cinese in cui le basi filosofiche della pratica medica furono descritte. Il “huang-ti Nei Ching Su Wen” o “Nei Ching” rimane tutt’oggi il testo classico di medicina cinese. La data esatta della sua pubblicazione rimane ad oggi sconosciuta. Il libro è costituito di due parti: il “Su Wen”. Il testo si proponeva di “stabilire regole classiche di agopuntura per il beneficio delle successive generazioni”. I principi e le tecniche dell’agopuntura descritti in questo testo, 1000-3000 anni fa non hanno subito modificazioni nella pratica ed il prestigio e l’interesse scientifico riportati sono sopravvissuti a guerre, rivoluzioni e cambiamenti politici, rimanendo una pietra miliare anche per le generazioni attuali. I Maggiori contributi del “Nei Ghing” rimangono:

1) La determinazione della teoria dei meridiani, la localizzazione e le origini.

2) La scelta del materiale agopunturale, misura e tecnica di manipolazone degli aghi.

3) La determinazione dei nomi e la localizzazione dei 365 punti di agopuntura.

4) La descrizione di trattamenti agopunturale di malattie come la malaria, le paralisi, l’epilessia, le malattie infettive, la febbre ed altro.

5) La distribuzione dei cosiddetti “punti proibiti”, localizzati in aree anatomiche rischiose per gli organi vitali per i quali un uso non corretto della manipolazione con gli aghi porterebbe alla morte del paziente.

La medicina cinese adottò in questo periodo la teoria Yin/Yang, sviluppando la vera e propria tecnica attuale nell’utilizzo degli aghi; ciò favorì la creazione di professionisti specializzati ed emarginò l’autorità dei guaritori.

Shun Yang, conosciuto anche con il nome di Pao Lo (480 A.C.) fu il primo medico veterinario agopuntore a tempo pieno ed è considerato il padre della medicina veterinaria cinese.

Durante la “Ch’in-Han Dinastia” (221 A.C. – 220 D.C.), le facilitazioni del commercio e negli scambi tra ceppi etnici diversi residenti in Cina, portò alla pubblicazione di nuovi testi veterinari che includevano oltre all’utilizzo degli aghi, l’erbologia. Tali testi furono pubblicati, come ritrovato in reperti archeologici, su legno, ossa e bambù rilegati con corde di tessuto animale o crini.

Nel 140 – 220 D.C. fu pubblicato un secondo testo classico di medicina cinese, il “Shang Han Lun”, il cui autore, Chang Chung-Ching, l’ippocrate della Cina, differenziò la diagnosi dalla terapia, distinse le malattie croniche dalle acute, formulò una sorta di ricettario terapeutico per le più comuni malattie e l’appropriata terapia agopunturale. Tale testo contiene dodici capitoli di agopuntura e sette capitoli di moxibustione sia per la medicina umana che veterinaria. Egli stabilì che l’agopuntura è indicata per le malattie Yang e la moxibustione per le malattie Yin. In questo testo sono descritte anche le appropriate combinazioni fra agopuntura ed erbologia.

Il periodo che seguì appartiene alla Dinastia chin (220 D.C. – 618 D.C.), durante il quela significativi sviluppi nella tecnica dell’agopuntura si resero evidenti grazie al contributo di Huang-Fu Mi, l’autore del testo classico “Chia I Ching”, costituito da 12 volumi e 128 sezioni. Nel testo sono descritti e divisi in sezioni trattati di fisiologia, patologia, diagnosi, metodologie di trattamenti e la “standardizzazione” di varie tecniche e precauzioni nell’uso degli aghi. Questo testo trova ancora oggi un valido ausilio scientifico in Giappone, Francia e Corea.

Durante il periodo T’Ang (T’Ang Dinastia 618 D.C. -907 D.C) furono pubblicati almeno altri 9 testi classici, oggi oggetti da museo.

E’ importante sottolineare, però, che in questo periodo, un lavoro importante sulle terapie del cavallo e la differenziazione di 72 malattie, fu pubblicato da Li Ssu nel testo “”Ssu Mu An Chi Chi”.

Le Dinastie seguenti, Sung e Yuan (960 D.C. – 1368 D.C.) videro realizzare il primo vero testo di veterinaria costituito da 8 volumi di erbologia ed agopuntura dal titolo “Shih Mu An Ch’i Ch’, Durante lo stesso periodo il governo stabilì un centro federale dal quale i veterinari agopuntori potevano rifornirsi di materiale terapeutico.

Successivamente, durante la Dinastia Ming (1368 D.C. – 1644 D.C.) l’esperienza pratica di due fratelli agopuntori, Yu Pen-Yuan e Yu Pen-Heng, apportò un notevole contributo alle pubblicazioni fino ad allora fatte nel libro “Yuan Heng Liao Ma Chi” in quanto riassumeva le esperienze pratiche di tutti i veterinari agopuntori della Dinastia Ming, rappresentando ancora oggi un valido testo di oltre 300 anni di storia agopuntura!e cinese. Questo testo fu riedito ne! periodo 1644 D.C. – 1912 D.C. durante la Ch’ing Dinastia e l’edizione Ming fù divisa in quattro pani intitolate rispettivamente: “Primavera” “Estate”, “Autunno”‘, “Inverno”.

Nel tardo periodo della stessa Dinastia, nel 1900, una malattia epidemica ne1l’allevamento suinicolo, incoraggiò un esperto agopuntore del settore a pubblicare il primo testo specifico di questa specie, dal titolo “Chu Ching Ta Ch’uan”.

Successivamente, durante la Repubblica Popolare, nel 1917, fu aperta una scuola privata di Agopuntura Tradizionale Cinese a Shangai che offriva un programma organico per tutti i partecipanti al corso ed un diploma finale in Medicina Cinese. Inoltre l’influenza del modello Occidentale favori lo sviluppo di Scuole Veterinarie con laurea in Medicina Occidentale senza alcuna possibilità di collegamento con la Medicina Cinese. Tuttavia, nel 1956 si contavano 159.000 agopuntori veterinari che servivano il Governo nella Cina rurale dove era concentrato il 90% della popolazione.

La politica moderna del Governo cinese fu formulata nel 1944 quando Mao Tse-Tung scrisse “se i moderni medici umani e veterinari di formazione occidentale non si uniscono ai più di 1000 agopuntori in ciascuna regione della Cina e non si aiutano a progredire vicendevolmente nella conoscenza di entrambe le medicine, aiuteranno soltanto gli uomini e gli animali a morire di malattia”.

Nel Marzo 1947 fu inaugurata la Scuola di Agricoltura Universitaria dove l’arte dell’agopuntura Cinese si insegnava come Moderna Medicina Tradizionale Cinese.

Nel 1955 Kim Shung-Tse pubblicò “Hsing Yue Ma Ching”, il primo libro in cui la Medicina Cinese utilizzava una terminologia veterinaria moderna.

Nel 1956 fu organizzata la prima Conferenza Nazionale in Medicina Veterinaria Cinese a Pechino, dove iniziarono a svilupparsi numerosi pro geni scientifici.

Due anni più tardi, nel 1958 l’Accademia Cinese di Agricoltura sponsorizzò la fondazione dell’Istituto di Ricerca di Medicina Veterinaria Cinese a Lanchow. In questo Istituto, i metodi di antica terapia Cinese furono raccolti e pubblicati e le stesse metodologie sperimentate per valutarne l’efficacia terapeutica.

Nel 1969 si iniziò ad utilizzare l’agopuntura come anestesia mediante sperimentazione su cavalli ed asini e successivamente su cani, gatti e bovini.

Data la differenza culturale fra Oriente ed Occidente, la Medicina Cinese in Cina non ha mai trovato un vero e proprio settore di sviluppo per i piccoli animali a causa dell’insignificante

domanda del mercato. Piuttosto una lunga serie di esperimenti sono stati svolti su uccelli selvatici ed animali non domestici, tutt’oggi praticati.

Nel 1972 fu pubblicato il primo libro di Medicina Veterinaria Orientale ed Occidentale “Shou-i Shou-chai” utilizzato oggi dagli studenti dell’Accademia Cinese di Veterinaria. I testi cinesi vengono riediti regolarmente ogni 10-15 anni.

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La diffusione della Medicina Tradizionale Cinese.

Giappone e Corea.

Gli scambi culturali e scientifici fra Giappone, Corea e Cina, si sono susseguiti per secoli, dal 202 A.C. durante l’Impero Giapponese di Jingu-Kogo fino al 531-571 A.C., anno di introduzione del Buddismo in Giappone. In questi anni almeno 17 delegazioni giapponesi furono inviate in Cina e Corea affinché l’arte dell’agopuntura diventasse pratica comune nella Medicina Giapponese. La diffusione filosofica del Buddismo Zen appena affermato in Giappone, rafforzò ulteriormente i legami fra i Paesi, favorendo gli scambi fra semplici studenti e studenti-filosofi Buddisti, con il risultato che i filosofi fornirono un grande servizio medico alla popolazione Giapponese ben predisposta nell’accettare una diversa medicina. Nel corso dei secoli i rapporti di scambio filosofico e medico fra i tre Paesi ha continuato a rafforzarsi ad un pari livello fino ad arrivare al 1867 D.C. quando soltanto a Tokyo si contavano 45 scuole di Agopuntura Veterinaria.

Dal 1950 ad oggi, l’interesse per l’Agopuntura Veterinaria è andato sempre più crescendo in questi Paesi.

Fra le figure di rilevante valore scientifico in Giappone, Dr. Meiyu Okada dirige la scuola di Meishin che organizza periodi di training per studenti in agopuntura e moxibustione. Esperto in patologia equina, Dr. Okada fu in servizio militare nell’ Asahikawa Transport Corps, nel quale poté approfondire la conoscenza delle patologie della specie ed i trattamenti con l’agopuntura.

Altrettanto esperto nel settore, Dr. Massayashi Kirisawa, gestisce una clinica per cavalli da corsa a Tokyo dove i trattamenti si susseguono ad un ritmo minimo di 50 al giorno! Dr. Nakamura è invece ricercatore ed esperto in agopuntura per piccoli animali.

Negli anni recenti è stata inoltre fondata una Società di Veterinari Giapponesi Anestesiologi all’ interno della quale è stata distinta una Commissione di Veterinari Agopuntori il cui presidente è il Dr. H. Kimata.

Stati Uniti e Canada

L’interesse per l’Agopuntura Veterinaria in America ed in Canada si è sviluppato soltanto nei primi anni del 19° secolo. Da allora ad oggi l’attività di ricerca e di sensibilizzazione del pubblico è stata costante e la fondazione della IVAS, International Veterinary Acupuncture Society, nel 1974 ha segnato una data “storica” nell’evoluzione di questa medicina.

Europa

Francia

Fino dai primi anni del 1900, la Francia ha dimostrato un grande interesse per le medicine Orientali legata probabilmente alla sua presenza coloniale in Indovina. Da allora molti veterinari agopuntori si sono succeduti ed attualmente la AVAF (Association Veterinaraire Acupuncture Francaise), organizza seminari di un fine settimana tenuti da Dr. Milin, Dr. Moliner, Dr. Demontoy, Dr. Janacek ed altri.

Austria

Dr. Kothbauer, uno dei primi agopuntori veterinari austriaci che si recò in Cina per imparare l’Agopuntura, organizza giornate di training per colleghi veterinari presso il “Ludwig Boltzman AP Institute” di Vienna.

Germania

Dr. Ferdinand Brunner, Dr. Dirk Draehmpaehl. Dr. Andreas Zohmann ed altri hanno pubblicato numerosi testi di agopuntura e attualmente non sono organizzati corsi di lunga durata se non seminari settimanali.

Belgio

Luc Janssen e Emiel Van den Bosch, entrambi membri IVAS, hanno organizzato in passato un breve corso IVAS presso il BVDA.

Finlandia

La Finlandia è l’unico paese Europeo ad aver introdotto la pratica dell’Agopuntura nel corso di laurea in medicina Umana e Veterinaria presso l’Università di Helsinki.

Norvegia

Dr. Are Thoresen, membro IVAS, ha organizzato in passato uno stage della stessa società.

Svezia

Dr. Ritva Krokfors membro IVAS, ha organizzato in passato uno stage della stessa società.

Gran Bretagna

L’agopuntura veterinaria è praticata da numerosi veterinari Inglesi soprattutto sui cavalli fino dal 1800 ma nessuno dei colleghi membri o non della IVAS, organizza corsi di agopuntura.

Italia

L’interesse per le medicine Orientali trova in Italia radici recenti (1997).

Attualmente la Scuola di Agopuntura Tradizionale della Città di Firenze organizza in Europa e in Occidente un corso triennale completo per Veterinari.

L’evoluzione in occidente

Prospettare cose nuove o meglio riproporre in chiave moderna antiche pratiche mediche, come l’agopuntura veterinaria, non è sempre cosa facile.

L’agopuntura non è in effetti che una parte della medicina cinese, inseparabile essa stessa da una conoscenza originale e più globale dell’universo, che trasmessa da secoli, riveste un aspetto filosofico e si basa su un modo di ragionare, detto “per analogia”, che disorienta lo spirito cartesiano del mondo Occidentale. Essa si esprime attraverso un simbolismo che può sembrare ermetico, quasi esoterico, a chi non vuole comprendere dietro la loro forma, il senso profondo delle parole e le relazioni che uniscono fra loro in modo complesso e coerente.

E’ appassionante vedere quanto i Cinesi avessero capito attraverso l’osservazione del mondo che li circondava e quanto conoscessero il loro corpo. Si può dunque affermare che per il suo carattere millenario e, di fatto per i milioni di casi sui quali essa ha potuto essere sperimentata nel tempo, l’agopuntura ha ampiamente dato prova della sua efficacia e del suo legame con la realtà fisiologica dell’uomo.

Come non si può restare colpiti dall’introduzione nell’intimo dell’uomo attraverso lo studio dell’ energia circolante nel nostro corpo e la legge dei Cinque Movimenti che da essa ne discende. L’agopuntura cioè opera fra l’organico (da intendersi come forma concreta dell’energia circolante in noi) e lo psichico (cioè la forma impalpabile ed eterea di questa stessa energia).

In agopuntura non ci sono delle ricette, ma unicamente dei ragionamenti. Le ricette sono solo dei risultati di ragionamenti che non abbiamo saputo fare.

Fino a poco tempo fa, a causa di un non preciso inquadramento della materia, l’agopuntura poteva facilmente essere confusa con pratiche taumaturgico sciamanistiche; la qual cosa non rendeva certamente facile una limpida e cartesiana valutazione. Oggigiorno è praticata da medici umani che hanno avuto la possibilità di specializzarsi con successo grazie ad appositi corsi istituiti da numerosi anni in diverse città. E che dire dell’agopuntura veterinaria? Questa per il momento non ha avuto nel nostro paese né un substrato informativo, né un interesse scientifico per poter progredire. Comunque, seppure tra dubbi e incertezze, l’agopuntura veterinaria continua a confermarsi positivamente, ritagliandosi un proprio spazio nell’ambito della ricerca e dell’applicazione terapeutica, affiancandosi spesso alle metodiche del campo umano. Tramite ricerche nelle varie specie, si è dimostrata la validità delle teorie agopunturale e riflessoterapeutiche, le correlazioni neuroendocrine, l’evidente mancanza di suggestioni psichiche.

Nel campo veterinario ci si è mossi dunque basandoci su esperienze agopunturistiche già acquisite dal settore umano e, quasi paradossalmente, senza un interesse diretto dei veterinari.

L’agopuntura veterinaria era fino a poco tempo fa prerogativa ed appannaggio solo di alcuni veterinari occidentali cultori della materia, suddivisi però, in analogia alla medicina umana, in due correnti che fanno capo a due scuole diverse, una di estrazione filosofica orientale definita “energetica” che presuppone lo studio e la comprensione delle complesse “leggi energetiche” ed un’altra di concezione più moderna e cartesiana fondata su convincimenti riflessoterapeutici la quale si basa su l’utilizzo dei punti di agopuntura tradizionale cinese con specifiche indicazioni terapeutiche.

Una delle motivazioni per cui le medicine energetiche si sono affermate in Occidente è la possibilità di praticarle a scopo puramente preventivo. Questa prevenzione, risultatati dell’integrazione dell’uomo o dell’animale nell’ambiente che lo circonda, avviene attraverso un rinnovato equilibrio del soggetto, tanto funzionale quanto psichico. Del resto quell’antica saggezza cinese prevedeva che i medici fossero pagati sino a quando i loro pazienti non si ammalavano.

I più scettici e semplicisti, vorrebbero forse limitare l’applicazione dell’agopuntura veterinaria in maniera sproporzionata alle reali possibilità terapeutiche di questa cura ricorrendo ad essa solo quando le affezioni dei pazienti trattati risultino refrattari o recidivi ad ogni terapia classica. Questa tecnica deve invece rappresentare un sussidio terapeutico alternativo o complementare alla propria formazione professionale, considerando quanto proposto con spirito critico adattandolo allo spirito cartesiano occidentale, ai tempi della società in cui viviamo ed alla propria cultura professionale acquisita.

Nonostante la mancanza di istruzione accademica e di solide radici nella scienza veterinaria l’Agopuntura nella pratica è impiegata con soddisfazione per la clinica dei piccoli animali e del cavallo sportivo. I risultati sono incoraggianti ma restano sconosciuti perché non trovano comunicazione a Convegni o spazio nelle riviste scientifiche. Ciò può rammaricare ma non meraviglia considerata l’ostilità del mondo scientifico verso tale tecnica terapeutica. Sulla scorta di una sentenza della Corte Suprema di Cassazione (n° 500/1982) l’agopuntura per l’uomo è stata dichiarata “atto medico” e come tale presuppone che chi la esercita sia in possesso di Laurea e di Abilitazione alla Professione Medica: per analogia è presumibile ritenere che lo stesso principio possa valere anche in campo medico veterinario.